Summer School Biblioteconomica | Edizione 2020

Summer School Edizione 2020

La biblioteca che verrà.

Le dimensioni del cambiamento dopo il coronavirus

Un webinar interattivo in quattro mosse e due palestre, con l’idea di gettare le basi di un progetto e di un linguaggio comune anche tra docenti e discenti.

Durante gli incontri verranno utilizzati anche esercitazioni, giochi, polls e pills istantanee…

Summer School Edizione 2020

Programma

01

Palestra introduttiva: gli scenari, le regole del gioco

Nella mia vita i consigli sono arrivati dagli occhi di mia madre e dalle sue espressioni facciali. Quando la vedevo emozionata per un libro, io desideravo che lei mi passasse il testimone della sua emozione. Perché consigliare un libro non è solo il principio del passaparola, il modo per promuovere una lettura o il gesto per coltivare il seme di un nuovo lettore. Dietro al consiglio di un libro c’è il principio di un dialogo, la bellezza di un contatto che necessita tutti i sensi per costruire un percorso fatto soprattutto di ascolto e accettazione, di gentilezza ed empatia, di intuito e fiducia. Nei libri, negli altri e in se stessi.

02

La fase tre delle biblioteche (e della biblioteconomia?): tra analisi dei dati e storytelling

L’emergenza sanitaria Covid 19 ha determinato la chiusura al pubblico delle biblioteche. Se in alcuni casi questa chiusura ha paralizzato il servizio, in molti altri ha determinato una riconversione delle attività in ambiente digitale, un ampliamento dei servizi stessi e in generale una intensa attività di riflessione sulla “fase tre”: la riprogettazione. Essa non può non tenere in considerazione i dati raccolti in questo periodo, ma anche le narrazioni che hanno visto protagonista la biblioteca e i servizi culturali in generale. La lenta diffusione di una cultura della valutazione attenta ai temi dell’impatto sociale e dell’analisi dell’utenza dovrà subire una brusca accelerazione e forse, dopo questa esperienza, anche quei comportamenti degli utenti che le biblioteche pensavano di conoscere andranno studiati e capiti di nuovo. Questi i temi oggetto di riflessione: di quali dati abbiamo bisogno, come interpretarli e raccontarli, per favorire il riconoscimento della presenza stabile e capillare delle biblioteche e un allontanamento della marginalità alla quale a volte sembrano essere destinate?

03

Libri e lettura fin da piccoli prima e dopo il Coronavirus

A partire dai presupposti di Nati per Leggere illustrerò cosa, come e perché leggere con i bambini dal primo anno di vita per poi condividere preoccupazioni e opportunità indotte dalla pandemia. Parleremo anche di Mamma Lingua ossia della lettura nelle famiglie la cui lingua madre è diversa dall’italiano.

04

La dimensione del cambiamento nei servizi e negli spazi della biblioteca

L’incontro si propone di approfondire criticamente il tema del cambiamento, attraverso il gioco delle relazioni tra la spinta all’innovazione, che da sempre caratterizza il mondo delle biblioteche, e l’esigenza di consolidare tali innovazioni in soluzioni stabili di servizio, evitando che le novità si limitino a increspare la superficie senza lasciare tracce stabili. Che i rapporti tra innovazione e sostenibilità nel tempo e nel borsellino, riconoscibilità e continuità siano piuttosto burrascosi è noto a tutti; per provare a farli andare d’accordo, si scomoderà niente meno che Jean Piaget e il suo modello educativo dell’assimilazione e dell’accomodamento, esportandolo dall’ambito dell’apprendimento cognitivo a quello della pratica gestionale, per poi sperare che possa aiutarci a capire meglio come non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo. Si parlerà delle biblioteche d’eccellenza, e di quanto sia duro il lavoro di chi si ritrova fare il fiore all’occhiello dell’Amministrazione: l’asola non è un luogo comodo, e in molti casi preferiremmo stare nel taschino della giacca. Ma questo sporco lavoro qualcuno lo deve pur fare, e le biblioteche di cui si parlerà cercano di farlo al meglio: peccato che poi, alla fine della fiera, rischino di essere percepite come eccezioni alla regola, con l’effetto assolutamente indesiderato di fare il gioco del nemico, quello che pensa – appunto – che la regola sia fatta da biblioteche polverose, buie, immobili, con libri vecchi e nessuna idea in testa. Si parlerà degli effetti del cambiamento sugli spazi della biblioteca, individuando nel requisito della flessibilità il principale asset con cui guidare le nostre scelte di arredo e di progettazione architettonica: perché la nostra capacità di innovazione non funziona, se gli scaffali della nostra sala lettura non hanno le ruote.

05

La Biblioteca è morta, lunga vita alla Biblioteca!

Ogni biblioteca, si sa, è un organismo che cresce. Ma se questa linea evolutiva ad un certo punto si fosse inceppata? Pochi fondi destinati al comparto della conoscenza, pubblici sempre meno partecipativi, poche tutele, tanto digitale, perdita di visione, mancanza di rappresentazione a livello di discorso pubblico-mediale e innumerevoli acciacchi ne hanno minato la salute. E poi? E poi è arrivata la pandemia eppure le biblioteche sono ancora qua a svolgere con impegno, e in tutti i modi possibili, il loro compito. Attraverso piccole e semplici tappe proveremo a ragionare sui motivi che hanno portato le biblioteche, ed i suoi bibliotecari ad essere stanche e in grave pericolo. Nel nostro percorso conoscitivo attraverseremo tre stanze, tre espedienti narrativi, tre luoghi, tre domande per raccontarvi, e raccontarci, cosa sta succedendo a questi importanti presidi di prossimità, collettori di persone, idee, libri e conoscenze. Cos’è una Biblioteca in questo momento? In che contesto di relazioni si muove? Perché ragionare su un tipo di biblioteca nuova, liquida ed ibrida? Abbiamo necessità di conoscerci, di ripensarci, di tornare a manifestare un tipo di pensiero creativo, di ibridarci, di partire dalle nostre marginalità, dalle nostre periferie sociali e culturale, di ascoltare maggiormente le esigenze del nostro territorio, di produrre idee e sguardi nuovi per il domani.

06

Palestra finale: tiriamo le somme = io scommettiamo che me la cavo con…

Che cosa abbiamo appreso e quali sono i migliori spunti che vorremmo condividere con i nostri colleghi nel post epidemia? Un confronto finale con tutti i partecipanti, i docenti e i tutor, per tirare le somme di questa prima edizione della Summer School Biblioteconomia per disegnare, col pensiero, la “Biblioteca che verrà”

Summer School Edizione 2020

Docenti

Luca Ferrieri

BIBLIOTECARIO E CONSULENTE

Bibliotecario per scelta e per accidente, ho diretto la biblioteca di Cologno (1982-2004), il Sistema bibliotecario Nord-Est Milano (1991-2000), i servizi bibliotecari culturali ed educativi del Comune di Cologno Monzese (2000-2018). Attualmente sono consulente scientifico della Fondazione per leggere e presidente dell’associazione La lettura nonostante. Penso, ricerco e scrivo sul tema della teoria e fenomenologia della lettura, sulle sue passioni e i suoi vizi, sulla vita e l’associazionismo dei lettori. Ho pubblicato diversi libri tra cui ricordo Il lettore a(r)mato, Stampa Alternativa, “Millelire”, 1993; Fra l’ultimo libro letto e il primo nuovo da aprire, Olschki, 2013; La biblioteca che verrà, Editrice Bibliografica, 2020.

Tra i suoi libri: Leggere e amare. 21 racconti (Feltrinelli, 1993); Farsi capire. Comunicare con efficacia e creatività nel lavoro e nella vita (Rizzoli, 2000); La trama lucente. Che cos’è la creatività, perché ci appartiene, come funziona (Rizzoli, 2010); Il coltellino svizzero. Capirsi, immaginare, decidere e comunicare meglio in un mondo che cambia (Garzanti, 2020).>

Chiara Faggiolani

DOCENTE

Sono Docente del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma Sapienza dove insegno “Metodologie di analisi e gestione dei servizi bibliotecari” (presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archivistici e Librari) e “Valutazione e uso dei servizi bibliotecari” (presso la Laurea Magistrale in Archivistica e Biblioteconomia).

Autrice di Conoscere gli utenti per comunicare la biblioteca (Editrice Bibliografica, 2019), La ricerca qualitativa per le biblioteche (Editrice Bibliografica, 2012), Posizionamento e missione della biblioteca (AIB, 2013), La Bibliometria (Carocci, 2015), Ricerca qualitativa (ET, AIB, 2015), ho scritto per diverse riviste italiane e internazionali.

Direttore della rivista AIB Studi, per l’Associazione Italiana Biblioteche sono membro della Commissione Nazionale per le Biblioteche Pubbliche e del Gruppo per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU (SDGs).

Dal 2018 a oggi è Vice-Direttrice del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna.

Ha scritto numerosi articoli, pubblicati in volumi collettivi e su riviste nazionali e internazionali. Le sue monografie più recenti sono: Semiotica e comunicazione politica (Laterza, 2018), Introduzione alla semiotica dei nuovi media (Laterza, 2014), SpotPolitik. Perché la «casta» non sa comunicare (Laterza, 2012).

Giovanna Malgaroli

Bibliotecaria e Formatrice

Sono una bibliotecaria che ha lavorato dalla metà degli anni ‘80 fino al 2004 in biblioteche pubbliche nelle province di Milano e Monza e Brianza e poi fino al 2009 nell’ambito dei servizi alla persona di un comune di piccole dimensioni in provincia di Monza e Brianza. Sono socia dell’Associazione Italiana Biblioteche dal 1989 e ne sostengo e promuovo le istanze di crescita della professione bibliotecaria e di difesa dei servizi e delle istituzioni bibliotecarie. Dal 2001 al 2009 ho fatto parte del Gruppo nazionale di Coordinamento del programma Nati per Leggere. Lasciata la pubblica amministrazione, dal 2009 collaboro con il Centro per la salute del bambino Onlus, occupandomi della segreteria del programma nazionale Nati per Leggere. Dal 2013 rappresentato Nati per Leggere nel Direttivo di IBBY Italia (International Board on Books for Young People), organismo che afferisce alla rete internazionale di promozione della lettura e della letteratura per bambini e ragazzi. In questi ultimi anni la mia attività è venuta a coincidere con il mio principale interesse per lo sviluppo e la promozione della lettura e dei servizi bibliotecari per la prima e primissima infanzia, offrendomi un punto di osservazione privilegiato dei servizi e delle attività di promozione in questo ambito.

Maria Stella Rasetti

bibliotecaria e formatrice

Faccio la bibliotecaria da oltre trent’anni, e non avrei mai desiderato fare altro.

Nel 2014 ho scritto il libro “Bibliotecario, il mestiere più bello del mondo”: l’ho fatto per convincere gli altri che non c’è niente di meglio che fare il bibliotecario, stipendio a parte, se si ha uno spirito fortemente orientato alla cura delle persone e dei loro bisogni. E anche un po’ per convincere me stessa, appunto, di avere fatto la scelta migliore in assoluto, quando ormai sarebbe stato troppo tardi per dedicarsi ad altri mestieri e troppo presto per abbandonarsi ai trastulli della pensione.

Una ventina d’anni fa, Luigi Crocetti, un grande signore della biblioteconomia italiana, mi ha definito “un vero animale da biblioteca”: ed è esattamente così che mi sento ogni giorno.

LUCA VALENZA

BIBLIOTECARIO

Sono un bibliotecario. Suona strano leggerlo così, eppure è vero ed è una cosa che mi piace molto. Sono un bibliotecario perché la vita mi ha portato dopo l’università a vivere esperienze in associazioni del terzo settore che si occupavano di sociale e cultura, giornali d’arte, festival cinematografici e successivamente ad occuparmi di comunicazione e biblioteche. Sono un bibliotecario errante perché vago e girovago, come molti come me, sballottato dal destino e dall’attitudine. Sono un bibliotecario di confine perché al momento lavoro in una piccola biblioteca nell’estremo Ovest d’Italia, fra le montagne. Ma sono un bibliotecario errante e di confine anche, e soprattutto, perché credo che la biblioteca debba uscire dalla propria zona di comodità e vagare per aprirsi agli impulsi dell’altro. Credo che in una fase storica come quella che stiamo vivendo ci sia bisogno di rilanciare l’idea di biblioteca come spazio d’apertura al mondo e come aggregatore culturale.